INCONTRO CON IL PUBBLICO
Ingresso Gratuito

SABATO 1° Marzo 2025, ore 16:00

PAGINAE. Grafie, manoscritti e libri a stampa nel ‘400

Museo della Città “Luigi Tonini”
c/o Sala degli Arazzi
Via L. Tonini, 1 – 47921 Rimini

Evento organizzato dall’Associazione Culturale IMAGO ANTIQUA, con il patrocinio del Comune di Rimini.


Relatore: MARCO VIGNOLA, paleografo ed archeologo medievale.

Introduzione a cura di: ANDREA CARLONI, presidente Imago Antiqua.

Attraverso un excursus sui supporti (carta e pergamena) e sugli strumenti utilizzati dagli scribi, forniremo un inquadramento generale dell’atto della scrittura nel Tardo Medioevo, con distinzione tra libraria e corsiva.

Di seguito ci soffermeremo sulla svolta cruciale introdotta con la stampa, partendo dai primi esperimenti tipografici fino a giungere alla vera e propria rivoluzione rappresentata dall’adozione dei caratteri mobili di Gutenberg.
A fine lavori sarà possibile visionare dal vivo un post-incunabolo ed alcuni documenti notarili originali, nonché la ricostruzione di un manoscritto dotato di legatura membranacea, contenente ricette cosmetiche e mediche, in buona parte tratte dai celebri Experimenti di Caterina Sforza.

Per informazioni: info@imagoantiqua.it ; 349 1456380 (Segretario)

Riprese audiovideo – Canale YouTube di IMAGO ANTIQUA

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L’appuntamento per la 10a edizione di CASTELRONDA, organizzata dall’Azienda di Soggiorno di Bolzano, dalla Società cooperativa di Chiusa e dall’Associazione turistica di Appiano, è fissato per Sabato 1 e Domenica 2 Giugno p.v.

Il ricco scrigno di siti fortificati del comprensorio di Bolzano si mostrerà in tutto il suo fascino ai turisti che vorranno immergersi nell’appassionante dimensione del Medioevo.

I castelli che apriranno i propri battenti sono Roncolo e Rafenstein a Bolzano, Boymont e Hocheppan ad Appiano ed infine Trostburg a Ponte Gardena.

Quest’anno sono previste due rilevanti novità: un concorso fotografico riservato ai visitatori, con premi messi in palio da alcuni sponsor, nonché l’estensione delle Ricostruzioni Storiche agli spazi del Chiostro della Chiesa dei Domenicani a Bolzano.

E’ proprio in quest’ultimo che IMAGO ANTIQUA sarà presente in entrambi i giorni di evento dalle 10:00 alle 18:00, con diversi artigiani e mercanti del tardo Quattrocento: casaro, sarto, tintore, merciaio, mercante di ceramiche, mercante di tessuti. Adulti e bambini saranno incoraggiati a indovinare alcuni manufatti esposti (repliche museali e reperti originali), interagendo con i Reenactors in modo divertente ed istruttivo.

Leggi la brochure dell’evento: CLICCA QUI

Gli scatti ritraenti il nostro allestimento sono visionabili su FLICKR

Artigiani e mercanti XV sec - foto 01 - Ass. Cult. IMAGO ANTIQUA - www.imagoantiqua.it
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Domenica 14 Aprile p.v. una rappresentanza dell’ Ass. Cult. IMAGO ANTIQUA presenzierà all’evento multiepoca La Villa del Tempo, che si terrà presso il Castello dei Ronchi di Crevalcore (BO), riunendo centinaia di re-enactors provenienti da tutta Italia.

Si tratta di una riuscitissima iniziativa di Living History a scopo benefico (INGRESSO LIBERO), nata su impulso delle Associazioni “La Compagnia d’Arme delle 13 porte” e “I sempar in baraca”, per la quale i gruppi partecipanti non percepiscono alcuna forma di compenso, come segno tangibile di vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal violento terremoto del 2012.

Siete pronti a viaggiare attraverso la storia? In questo evento avrete l’opportunità unica di esplorare epoche diverse, dai Celti alla II Guerra Mondiale, ognuna rappresentata da un gruppo appassionato ed informato: una finestra viva sul passato ricca di temi didattici interattivi che offrono un’occasione di apprendimento e divertimento per tutta la famiglia.

In questa edizione IMAGO ANTIQUA, specializzata nella seconda metà del XV secolo italiano, ha deciso di proporre 3 banchi didattici dedicati al corredo da tavola/cucina ed alle figure mercantili del merciaio e venditore di ceramiche. In linea con il nostro approccio, vi accoglieremo in abiti storici e mostreremo sia repliche di qualità museale che reperti originali, provenienti dalle collezioni personali di alcuni membri.

Passate a trovarci numerosi e non abbiate timore di porre domande, saremo a vostra disposizione per tutta la giornata dalle 9:00 alle 18:00!

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Gli scatti ritraenti il nostro allestimento sono visionabili su FLICKR

Mercante XV sec - foto 03 - Ass. Cult. IMAGO ANTIQUA - www.imagoantiqua.it
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Articolo di ANDREA CARLONI
Pubblicato il 12.04.2023; tutti i diritti riservati.

Dalle citazioni di camicie rinvenute da Oreste Delucca in inventari relativi a case cittadine del territorio riminese, spaziando dal 1430 al 1500 circa, emerge sovente una distinzione tra camicia da uomo, da donna o da bambino/a, tuttavia non è agevole ricostruire documentariamente le caratteristiche dell’una o dell’altra.

Cfr. O. DELUCCA, La casa riminese nel Quattrocento. La casa cittadina, vol. 2, Stefano Patacconi Editore, Rimini (2006), p. 1904

Per via iconografica siamo in grado di desumere una lunghezza differente: nel caso dell’uomo è raro che scendesse oltre il ginocchio, mentre per le donne di norma arrivava fino alle caviglie.
In entrambi i sessi la camicia fa capolino allo scollo e ai polsi e, laddove presenti, fuoriesce più o meno abbondantemente dalle “finestrelle”, aperture nell’abito poste lungo gli avambracci, in corrispondenza dei gomiti, delle spalle oppure dell’incavo delle ascelle.

Le maniche sono più o meno aderenti, variando anche in ragione della foggia dell’ “abito per di sopra”, poichè la presenza di finestrelle richiede un maggior panneggio; nel Sud Italia, a Napoli in particolare, dove più forte fu l’influsso della moda ispano-moresca, si giunse alle esagerazioni più evidenti in larghezza [1].

I documenti ci aiutano a chiarire quali fossero i tessuti in cui erano usualmente confezionate le camicie: si tratta di lino, canapa o cotone (non pervenuta la seta, almeno allo scrivente).
Secondo i nostri progenitori, le prime due fibre menzionate erano ritenute le più adatte in assoluto per via della connaturale proprietà di “immunizzare” chi le indossava; addirittura, era grazie ad esse che l’uomo poteva preservarsi “vigoroso nel seme” [2].

Piero della Francesca, Sollevamento della Croce, c. 1466, Basilica di San Francesco, Arezzo (fonte: www.travelingintuscany.com)

Rosita Levi Pisetzky, un’autorità nel campo del costume antico, scrive che nel Quattrocento «le camicie dei ricchi, soprattutto verso la fine del secolo, sono di finissima tela ‘de olanda subtile’, di rensa (ndr, deriva dalla città di Reims) o di Cambrai (ndr, città francese posta all’estremo nord-est, quasi al confine con il Belgio), si ornano di increspature al collo e ai polsi, e di liste d’oro, o di quei caratteristici ricami neri che fanno data. Proprio nell’ultimo decennio abbiamo qualche primo esempio di trina» [3].

In ambito sforzesco si documenta anche la tela renana (“del Reno”, quindi tedesca): nel corredo di Drusiana Sforza (1463) compaiono 40 camicie con questo tessuto, mentre sono ben 90 quelle appartenute a Bianca Maria Sforza (1493) [4].

Qualità e resistenza erano le priorità ricercate in questo indumento, per quanto i filati fossero più o meno raffinati, sottili o trasparenti, a seconda delle condizioni sociali.

Maestro delle Storie di Griselda, Storie della paziente Griselda (dettaglio), 1494 circa, National Gallery di Londra (inv. NG913)

Secondo Ornella Morelli, nel caso della gioventù maschile, in special modo a fine ‘400, alcuni commentatori attestano l’utilizzo di un tessuto più spartano e ruvido (“tela da sciugatoi”), una variante che, in conformità a certi canoni di educazione del tempo, avrebbe contribuito a rafforzare lo stereotipo di virilità maschile.
Osserva inoltre la studiosa «(…) la camicia appare come una tipica faccenda familiare. E’ infatti al riparo dalle mura domestiche che sembra si compia, tutto o in gran parte, il suo ciclo di lavorazione. “Per meglio servire le necessità virili” esso inizia dalla “compera” della matassa di lino, prosegue con le operazioni squisitamente casalinghe della filatura e tessitura e si conclude infine con la costruzione diretta o indiretta del capo, affidata talora alla diligenza di serve e “ischiave tenute per cucire” oppure “ordinata” di fare a non meglio identificati operatori esterni, anche se sempre sotto la “industria e sollecitudine”, la “discrezione e vigilanza” delle madri di famiglia e delle “femine di casa”» [5].

Nel corso del XV secolo, le camicie, sia maschili che femminili, in Italia si presentano in maggioranza piuttosto sobrie. Laddove presenti, con maggior enfasi nel momento del passaggio di secolo, decori ed abbellimenti si sostanziano in ricami (dorati, colorati o neri), intrecci di fili dorati o serici e trine/merletti.
L’ingresso nel pieno Rinascimento registra un incremento in termini di increspature ai polsi e allo scollo: come osservato dal Polidori Calamandrei, ciò gradualmente porterà allo sviluppo delle “gorgere” [6].

La camicia di Maria Maddalena ritratta da Carlo Crivelli nel 1480 c. (Rijksmuseum di Amsterdam, inv. SK-A-3989) esibisce delicate trine a traforo.

Si tratta di un leitmotif di questo artista, considerato che si trova anche in un’altra Maddalena, quella del Polittico di Montefiore, datato 1472 (Convento di S. Francesco, Montefiore dell’Aso, prov. AP).

Un altro probabile esempio di trine è rappresentato da Domenico del Ghirlandaio nel Ritratto di donna con paesaggio datato 1480-1485 c. (Lindenau-Museum di Altenburg).

E’ ricamata allo scollo, con leziosi motivi in semitrasparenza, la camicia indossata da Lucrezia, moglie di Collatino, nella tavola realizzata da Ercole de’ Roberti e Giovan Francesco Maineri nel 1490 c. (Galleria Estense di Modena).

Tre camicie ricamate da bimbo/a databili ai primi decenni del ‘500 sono conservate presso il Museo del Tessuto di Prato. Lo stile dei ricami è ispano-moresco, documentabile anche nel tardo XV in alcuni corredi.
Nel primo caso il filo usato per il ricamo è la seta rossa, nel secondo si tratta di cotone rosso e nel terzo di cotone blu; li si può osservare QUI [7].

Oltralpe, in particolare nell’area germanica, le plissettature erano molto frequenti nelle camicie.
Nell’Autoritratto di Durer del 1498, conservato al Museo del Prado di Madrid notiamo un caso di banda ricamata dorata, realizzata a parte e quindi applicata ad una camicia finemente plissettata.

Una testimonianza importante sul piano delle fonti dirette è costituita dai resti tessili rinvenuti presso il Castello di Lengberg, nel Tirolo Orientale, analizzati nel dettaglio da Beatrix Nutz (vedi QUI l’articolo How to pleat a shirt in the 15th century).

Note bigliografiche

[1] R. L. PISETZKY, Storia del costume in Italia, vol. II, Istituto Editoriale Italiano, Milano (1964), p. 285

[2] O. MORELLI, Fogge, ornamenti e tecniche. Qualche appunto sulla storia materiale dell’abito del Quattrocento, in Il costume al tempo di Pico e Lorenzo il Magnifico, a cura di A. FIORENTINI CAPITANI, V. ERLINDO e S. RICCI, Edizioni Charta, Milano (1994), p. 83

[3] R. L. PISETZKY, ivi, p. 363

[4] F. MARANGONI, XV secolo. L’abbigliamento femminile in Italia, Il Cerchio, Rimini (2016), nota 12 a p. 80

[5] O. MORELLI, ivi, p. 82

[6] E. POLIDORI CALAMANDREI, Le vesti delle donne fiorentine nel Quattrocento, Soc. An. Editrice “La Voce”, Firenze (1924), p. 102

[7] AA.VV., Tessuti serici italiani 1450-1530, Electa, Milano (1983); catalogo della mostra tenutasi al Castello Sforzesco di Milano dal 9 marzo al 15 maggio 1983, p. 149


INCONTRO DIDATTICO ED ESPERIENZIALE

Sabato 11 Febbraio 2023, ore 15:45

LA GUERRA NEL SECOLO DI SIGISMONDO. Armature e protezioni

Cinema Teatro Tiberio
Via San Giuliano n. 16 – 47921 Rimini


Evento organizzato dall’Associazione Culturale IMAGO ANTIQUA, in collaborazione con FAMALEONIS APS e Renzo Semprini (vincitore del “Torneo in Armatura” edizione 2022).

Con il patrocinio del Comune di Rimini.

L’epoca delle Signorie si contraddistinse per una conflittualità senza precedenti che coinvolse l’intera penisola.
Nel XV secolo gli armati disponevano di un’ampia gamma di protezioni, delle quali l’armatura di piastre rappresentò l’apice evolutivo, sia sotto il profilo dell’efficienza che dell’ergonomia.

Il cinema ha spesso diffuso lo stereotipo di un “omino di latta” addobbato in modi improbabili, impedito nei movimenti di base e goffamente issato sulla propria cavalcatura: prendendo le mosse dalle testimonianze pervenute, tenteremo di sgretolare una volta per tutte tali mistificazioni della realtà storica.

Soffermandoci su quanto accadeva sui campi di battaglia nel secolo di Sigismondo Pandolfo Malatesta, il pubblico avrà occasione di assistere dal vivo alla vestizione dell’armatura completa da uomo d’arme, osservando i passaggi effettivamente in uso all’epoca, partendo dall’abbigliamento sottostante.

Adulti e bambini verranno invitati a porre quesiti, godendo di una visione a largo spettro della dimensione bellica del tardo Quattrocento, scendendo idealmente tra le fila dei cavalieri e delle fanterie specializzate.

Sarà inoltre possibile operare confronti tra esemplari originali e repliche di qualità museale, appositamente in mostra per l’occasione, cogliendo il livello di accuratezza che è possibile esprimere attraverso la Ricostruzione Storica, attività fondante del sodalizio promotore dell’iniziativa.

Per informazioni: info@imagoantiqua.it ; 349 1456380 (Segretario)

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Riprese audiovideo – Canale YouTube di IMAGO ANTIQUA

Nel solco di una consuetudine ormai consolidata, IMAGO ANTIQUA non mancherà di prendere parte alla nuova edizione dell’evento multiepoca Le Vie del Tempo, che si terrà a Crevalcore (BO) in data Domenica 7 Aprile p.v., dove si riuniranno circa 250 Rievocatori Storici provenienti dall’intera penisola.

Si tratta di una riuscitissima iniziativa di Living History a scopo benefico (INGRESSO LIBERO), nata su impulso delle Associazioni “La Compagnia d’Arme delle 13 porte” e “I sempar in baraca”, per la quale i gruppi partecipanti non percepiscono alcuna forma di compenso, come segno tangibile di vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal violento terremoto del 2012.

E’ atteso un elevato numero di visitatori che, grazie al contributo poliedrico delle diverse realtà rievocative, coprenti un arco cronologico molto vasto (dalla Preistoria alle Guerre Mondiali), potranno muoversi idealmente attraverso più secoli: passando tra gli allestimenti ed assistendo alle dimostrazioni previste, adulti e bambini avranno occasione di apprezzare i cambiamenti prodottisi nel campo dell’abbigliamento, delle dotazioni utilizzate nel mondo quotidiano, così come delle differenti armi e protezioni indossate da coloro che praticavano il “mestiere della guerra” e… tanto altro ancora.

Quest’anno IMAGO ANTIQUA presenzierà con due banchi mercantili del tardo XV secolo, illustrando l’attività del venditore di ceramica e maiolica e quella del merciaio. Esporremo sia repliche di qualità museale che reperti originali provenienti dalle nostre collezioni, ricercando il più possibile il coinvolgimento del pubblico in visita. Vi aspettiamo con le vostre famiglie!

Leggi sul sito ufficiale i dettagli dell’evento: CLICCA QUI

Anche quest’anno una rappresentanza di IMAGO ANTIQUA presenzierà all’evento multiepoca Le Vie del Tempo, che si terrà a Crevalcore (BO) in data Domenica 8 Aprile p.v., riunendo circa 250 re-enactors provenienti da tutta Italia.

Si tratta di una riuscitissima iniziativa di Living History a scopo benefico (INGRESSO LIBERO), nata su impulso delle Associazioni “La Compagnia d’Arme delle 13 porte” e “I sempar in baraca”, per la quale i gruppi partecipanti non percepiscono alcuna forma di compenso, come segno tangibile di vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal violento terremoto del 2012.

Come di consueto, è atteso un elevato numero di visitatori che, grazie al contributo poliedrico delle diverse realtà rievocative, coprenti un arco cronologico molto vasto (dalla Preistoria alle Guerre Mondiali), potranno muoversi idealmente attraverso più secoli: passando tra gli allestimenti ed assistendo alle dimostrazioni previste, adulti e bambini avranno occasione di apprezzare i cambiamenti prodottisi nel campo dell’abbigliamento, delle dotazioni utilizzate nel mondo quotidiano, così come delle differenti armi e protezioni indossate da coloro che praticavano il “mestiere della guerra” e… tanto altro ancora.

In questa edizione IMAGO ANTIQUA ha deciso di proporre due tavoli didattici, ovviamente della seconda metà del XV secolo, uno incentrato sulla figura del balestriere e l’altro sull’attività mercantile del merciaio.
In linea con il nostro approccio, schiereremo sia repliche di qualità museale che reperti originali provenienti dalle collezioni personali di alcuni membri. Vi attendiamo numerosi, con le vostre famiglie!

Tutti i dettagli dell’evento sono disponibili sul sito ufficiale: CLICCA QUI

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