Finalmente ci siamo. Dopo circa 4 mesi di attesa, siamo lieti di annunciare che questo importante progetto editoriale dedicato alle attività economiche del ‘400 riminese è andato in porto!

Grazie alle adesioni pervenute durante la fase di prevendita, per la quale avevamo fatto appello nel Gennaio scorso (leggi articolo), la pubblicazione dei 2 volumi di Oreste Delucca è divenuta realtà ed un tassello fondamentale della nostra storia può ora dirsi al sicuro, a beneficio di tutta la collettività.

Scheda del libro sul sito di Panozzo Editore: CLICCA QUI

IMAGO ANTIQUA è orgogliosa del risultato, avendo contribuito a radunare circa 1/4 delle 200 “quote target” necessarie alla stampa.

Desideriamo congratularci innanzitutto con l’autore per l’agognata meta raggiunta e ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno dimostrato fattivo interesse verso il suo prezioso lavoro, concretizzando l’uscita di quest’opera straordinaria che riassume 50 anni di serrate ricerche archivistiche.

DATE DI PRESENTAZIONE

“Mestieri e botteghe riminesi del Quattrocento” – Presentazione del libro di Oreste Delucca

SABATO 18 MAGGIO ore 17:00

Biblioteca Civica Gambalunga
Via A. Gambalunga n. 27 – 47921 Rimini (RN)

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I mestieri delle donne. “Mestieri e botteghe riminesi del Quattrocento” di Oreste Delucca

SABATO 25 MAGGIO ore 17:30

Galleria Gorza
Via XX Settembre 1870 n. 32 – 47921 Rimini (RN)

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RITIRO DELLE COPIE PRENOTATE

Coloro che hanno ordinato il libro in prevendita e volessero procedere di persona al pagamento e ritiro delle copie, potranno farlo recandosi presso la sede di PANOZZO EDITORE, sita in Via Clodia n. 25 a Rimini (a 300 metri circa dalla Biblioteca Gambalunga) nelle seguenti date:

– Sabato 18 Maggio alle ore 16:00 (previa prenotazione, inviando una mail a info@panozzoeditore.com);

– a partire da Lunedì 20 Maggio, negli orari di apertura al pubblico.


ATTENZIONE: per motivi logistici NON sarà possibile procedere al ritiro delle copie in occasione delle predette conferenze di presentazione.


Per ulteriori informazioni:
Panozzo Editore di Panozzo Massimo & C. sas
Via Clodia, 25 – 47921 Rimini (RN)
www.panozzoeditore.com ; 0541 24580

Abbiamo il piacere di annunciarvi che il nostro membro Marco Vignola ha appena dato alle stampe, per i tipi di Edizioni dell’Orso, una pubblicazione di argomento oplologico che svela nuovi scenari in tema di marchi fabbrili e produzione di armature di piastre nella Milano del Tardo Medioevo.

Copertina

Di seguito l’abstract presente sul sito dell’editore (www.ediorso.it):

La produzione delle armature a Milano rappresentò per secoli una delle eccellenze cittadine, ponendosi ai vertici europei per qualità costruttiva ed eleganza formale. Sebbene rimangano ben poche fonti a testimoniare il lungo iter delle fabbriche milanesi verso simili vette, è comunque indiscutibile che questi ateliers tra Trecento e Cinquecento scrissero una pagina indelebile nella storia degli armamenti, stimolando fin dal XIX secolo l’interesse di una vasta platea di studiosi. Un nodo tuttavia si è sempre dimostrato difficile da sciogliere: come identificare i prodotti di queste officine e come distinguerli da quelli di altre città? A un simile quesito solo la decifrazione dei marchi impressi sulle piastre ha potuto offrire una risposta, nella speranza di attribuire un autore ai capolavori di arte fabbrile dispersi tra le collezioni pubbliche e private. Tali tentativi non sempre si sono rivelati fruttosi, specie per la poca documentazione scritta e iconografica disponibile, indispensabile per una contestualizzazione degli esemplari superstiti. Questo lavoro, pertanto, nasce con l’intenzione di ritornare sulla vexata quaestio attributiva, offrendo nuovo materiale ai ricercatori e facendo il punto sulle teorie fino ad oggi ventilate. Alla prefazione storica e al catalogo delle marche, infine, è stata aggiunta un’ampia appendice iconografica commentata, legata al testo ma in una certa misura indipendente, per meglio schiudere le porte della disciplina oplologica alla platea più ampia dei “non addetti ai lavori”.

CLICCANDO QUI puoi leggere un breve curriculum vitae dell’autore.

Complimenti vivissimi a Marco, a nome di tutta IMAGO ANTIQUA!

Nell’alveo della Ricostruzione Storica non di rado gli interrogativi irrisolti superano le certezze acquisite. Più le fonti a nostra disposizione aumentano, tuttavia, più il cono d’ombra si restringe e con esso lo spazio riservato al dubbio.

Il Quattrocento, in particolare, gode di una discreta abbondanza di riferimenti di ogni genere (storiografici, archeologici, archivistici, iconografici) e risulta dunque più facile da “riportare sulla scena” di altre epoche meno ricche di testimonianze.
Anche così, tuttavia, i ricostruttori che affrontino con umiltà il proprio ruolo di “immagine vivente ed originale” del passato, non potranno non sollevare mille dubbi ed incertezze. Risulta dunque importante ricercare sempre e comunque un sostegno scientificamente valido nelle testimonianze più incontestabili, che rappresentino i capisaldi di un’epoca e la collochino in piena luce.

Tra le poche “certezze” ad oggi acquisite, una riguarda senza dubbio il settore delle difese del corpo e più in particolare gli “armamenti corazzati”, ovvero quelle protezioni costituite da lamelle o placche metalliche più o meno grandi, fissate entro un supporto esterno in tessuto o, più raramente, in pelle. Tutte le fonti, infatti, convergono a descrivere questi “giubbotti foderati di metallo” come la difesa più comune per le fanterie italiane del XV secolo. Che nei documenti venissero chiamate “brigantine”, “corazze” o “corazzine”, secondo possibili varianti tipologiche o regionali, in nulla cambia il nocciolo della questione: protezione per antonomasia del fante italiano del tardo medioevo erano proprio gli “armamenti corazzati”, presenti in una moltitudine di inventari ed in una pletora di riferimenti iconografici.

Scopo dell’articolo che segnaliamo in appendice (scaricabile liberamente su Academia.edu), è pertanto quello di dimostrare la ricchezza della tematica degli “armamenti corazzati”, partendo dal caso specifico dei castelli friulani per spaziare a considerazioni di più ampio spettro, onde illustrare la parabola della genesi e del declino di questa specie difensiva così importante negli anni del tardo Medioevo da noi ricostruiti.

Autore: MARCO VIGNOLA (membro “Imago Antiqua”)

Titolo: Armamenti corazzati e archeologia: spunti per uno studio interdisciplinare. Il caso dell’Italia e dei contesti friulani

Collocazione: “Quaderni Cividalesi”, 30, anno 2008, pp. 136-161

Scarica e leggi l’articolo:

https://www.academia.edu/4178268/Armamenti_corazzati_e_archeologia

 

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Replica di brigantina attribuibile all’ultimo quarto del XV secolo
(dotazione personale di Andrea Carloni, membro “IMAGO ANTIQUA”).

Il particolare motivo formato dai ribattini allo scollo e al giro ascelle si ispira ad un esemplare di fattura milanese datato 1480 c., conservato presso il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra (inv F 31-bis).

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