Articolo di MARCO VIGNOLA
Pubblicato il 10.12.2018; tutti i diritti riservati.
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L’Archivio di Stato di Genova ha conservato una preziosa serie di mastri di zecca (il cosiddetto fondo “Zecca Antica”), i quali coprono, sebbene in maniera discontinua, un periodo che va dal 1365 al 1487, rivelandosi estremamente utili per comprenderne le logiche di funzionamento.

Lo studio integrale e la trascrizione dell’intera serie, ovviamente, vanno ben oltre le finalità di questo breve testo preliminare, nato come tesina per un corso di Numismatica Medievale tenuto presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) dai professori Ermanno Arslan e Andrea Saccocci ed ora offerto ora sulla mia pagina di Academia.edu
Per ragioni di sintesi, infatti, la scelta è qui ricaduta sull’analisi delle registrazioni d’un singolo anno, il 1427, relativo ad un periodo grossomodo centrale rispetto ai limiti della serie tardo-medievale e riferibile agli anni della signoria di Filippo Maria Visconti su Genova (1421-1435).

Con l’avvento della signoria viscontea si interruppe l’abituale serie dei dogi perpetui e la monetazione genovese, pur con un sostanziale adeguamento ai valori precedenti, adattò tipi e leggende ai dettami del nuovo corso politico. Sotto il duca di Milano si batterono così un ducato d’oro, un grosso d’argento (di due tipi diversi), un soldino, una petachina ed un minuto, elencati secondo un ordine decrescente di valore.

A livello di leggenda, su tutte le monete (sebbene con diverso codice d’abbreviazione) comparve la scritta «FILIPPUS MARIA DUX MEDIOLANI DOMINUS IAN(UE)», con una forte enfasi, appunto, sul suo neo acquisito ruolo di signore di Genova, rafforzata dall’apposizione del biscione visconteo a sovrastare il consueto “castello” genovese.

Considerato il valore eccezionale di questa serie archivistica, capace di proiettarci nel quotidiano di una zecca tra Trecento e Quattrocento, sarebbe auspicabile il suo recupero in vista di una pubblicazione più approfondita, possibilmente da parte di qualche studioso ben più ferrato del sottoscritto nella materia numismatica.

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